Risorse Umane e Headhunting - Blog Reverse

People Analytics: come i dati possono aiutare l’HR

Scritto da Team Reverse | 28 ottobre 2020 10.10.10 Z

Quante volte ti sei trovato a prendere decisioni HR basandoti solo sul "feeling"? Noi di Reverse vediamo tutt'oggi aziende che assumono candidati perché "hanno fatto buona impressione" o promuovono dipendenti basandosi su sensazioni piuttosto che su dati concreti.

La trasformazione digitale ha rivoluzionato il mondo delle risorse umane, portando alla nascita della people analytics come disciplina strategica fondamentale. Le strategie di HR analytics rappresentano oggi uno degli approcci più innovativi per ottimizzare la gestione del capitale umano, permettendo alle aziende di prendere decisioni basate sui dati piuttosto che sull'intuizione.

I vantaggi dell'utilizzo degli analytics nel campo HR sono numerosi. Eccone alcuni:

  • metodo più strategico per le assunzioni;
  • miglior utilizzo di leve per aumentare la retention di risorse chiave;
  • più precisione nell'identificare i problemi nei team;
  • maggior risalto dei dipendenti virtuosi;
  • strategia più precisa nel comporre team più produttivi.

Ma come dobbiamo approcciare questo mondo relativo ai dati digitali? In questo articolo approfondiremo tutti gli aspetti della people analytics, dalle definizioni di base alle migliori pratiche di implementazione, per aiutarti a comprendere come trasformare i dati in vantaggio competitivo.

 

Indice

1. Cos'è la people analytics?

2. I vantaggi di implementare la people analytics in azienda

3. Le fasi del processo di people analytics

4. HR analytics vs people analytics: quali sono le differenze?

5. People analytics: best practice

5.1 In quali aree HR adottare una strategia people analytics

6. Quali strumenti utilizzare

7. Analisi predittive e prescrittive

8. Conclusioni: il futuro della people analytics

 

1. Cos'è la people analytics?

Facciamo chiarezza su cosa sia davvero la people analytics, senza giri di parole.

Per people analytics si intende l'uso sistematico dei dati relativi al comportamento umano e alle relazioni interpersonali per prendere decisioni aziendali strategiche e informate. Si tratta di un approccio data-driven per gestire efficacemente la forza lavoro moderna. 

Per esempio, invece di assumere il candidato che "ci ha fatto buona impressione", analizziamo i dati di performance dei dipendenti simili già presenti in azienda per capire quali caratteristiche portano davvero al successo nel ruolo.

La people analytics combina competenze statistiche, tecnologiche e psicologiche per analizzare pattern comportamentali, performance lavorative e dinamiche organizzative. Questo approccio scientifico permette ai professionisti HR di superare le decisioni basate unicamente sull'intuizione, abbracciando invece metodologie evidence-based che garantiscono risultati più precisi e misurabili.

I sistemi di analytics HR si distinguono per la loro capacità di integrare dati provenienti da multiple fonti: piattaforme di comunicazione, tool di performance management, e persino sensori IoT per il monitoraggio dell'ambiente lavorativo.

Grazie ai business analytics, quindi i dati relativi al business in generale, si riescono a ottimizzare i processi aziendali e attuare un'opera di monitoraggio e previsione dell'andamento del business.

Nel caso dei people analytics, le analisi di dati sono applicate all'ambito dei collaboratori, quindi riguardano le assunzioni, la gestione delle performance e delle promozioni, il tasso di retention e così via.

L'utilizzo dei people analytics è in forte crescita per tre motivi:

  • progresso tecnologico: siamo ormai consapevoli dell'importanza strategica del dato e abbiamo accesso a una quantità incredibile di informazioni digitali; di conseguenza si sono sviluppati anche gli strumenti in grado di raccoglierle, conservarle e analizzarle;
  • comprensione dei bias comportamentali: dagli anni settanta la teoria dei bias comportamentali ha iniziato a farsi strada, sviluppandosi anche al di fuori dal campo puramente psicologico. Oggi i bias sono un fattore da tenere presente in ogni valutazione relativa ai collaboratori;
  • focus sull'importanza delle persone: negli ultimi anni, le aziende stanno realizzando che il più grande asset del loro business è rappresentato dalle persone e il successo di un'azienda si fonda principalmente sui talenti che vi lavorano.

Nonostante tutto ciò, l'utilizzo dei people analytics non è ancora del tutto diffuso nei reparti HR per diversi motivi, primo tra tutti l'effort iniziale necessario per la la loro corretta implementazione.

È necessario infatti avere una strategia su come raccogliere e conservare i dati, e in seguito servono le skill per analizzarli.

Come ricordiamo spesso nei nostri articoli, solo intraprendendo un percorso di digital transformation è possibile approfittare di tutti i vantaggi che i dati, e la loro corretta lettura, possono darci.

 

 

2. I vantaggi di implementare la people analytics in azienda

Ti è mai capitato di assumere qualcuno che sembrava perfetto e poi si è rivelato un disastro? O di perdere un dipendente di valore senza capire perché?

L'implementazione della people analytics in azienda genera benefici tangibili che si riflettono sia sui risultati di business che sul benessere dei dipendenti. I principali vantaggi includono:

  • ottimizzazione dei processi di recruiting: le analisi predittive permettono di identificare i candidati con maggiori probabilità di successo, riducendo sensibilmente i tempi di assunzione e aumentando la qualità degli hire.
  • Riduzione del turnover: attraverso l'analisi dei pattern comportamentali, è possibile identificare precocemente i dipendenti a rischio "fuga", implementando strategie di retention mirate che possono ridurre il turnover in maniera significativa.
  • Incremento della produttività: l'ottimizzazione della composizione dei team basata sui dati comportamentali e sulle competenze complementari può aumentare la produttività del gruppo.
  • ROI migliorato sulla formazione: identificando precisamente le skill gap e personalizzando i percorsi formativi, le aziende possono aumentare l'efficacia degli investimenti in formazione.

Abbiamo cominciato elencando alcuni dei principali vantaggi che i dati possono portare ad un reparto HR, e ci rendiamo conto che per ottenerli è ormai indispensabile l'evoluzione del ruolo dell'HR Manager che stiamo conoscendo in questi mesi: pur mantenendo la sua propensione alla componente umana, l'HR oggi deve inevitabilmente familiarizzare con il digital e l'analisi dei dati.

HR Sata Scientist, HR Data Analyst e HR Analyst sono figure che stanno comparendo con frequenza sempre maggiore nel mondo delle Risorse Umane, ma ci chiediamo: sono indispensabili per un'azienda che vuole implementare i people analytics, o anche approcci più basic possono essere sufficienti?

Se le grandi realtà necessitano di figure dedicate, per aziende medie e piccole potrebbe essere già molto strategico cominciare a lavorare sui dati sviluppando una propensione alla lettura del dato e una fiducia nell'innovazione, per poter almeno cominciare a sfruttare le analisi statistiche.

Dicevamo dei vantaggi che puoi trarre dai dati: grazie ai people analytics è possibile migliorare non solo il business, ma anche la vita in azienda dei singoli dipendenti. 

Analizzando i dati raccolti, per esempio, è possibile:

  • tracciare un percorso di carriera;
  • identificare i collaboratori a rischio ed intervenire in maniera specifica;
  • ottimizzare gli investimenti in formazione personalizzata;
  • potenziare i team scegliendo i giusti membri da inserire;
  • analizzare il clima aziendale attraverso le performance;
  • valutare in modo più preciso le promozioni;
  • assumere le persone più corrette per la propria azienda e quindi mantenere un basso turnover.

La lista potrebbe andare ancora oltre, ma quello che devi tenere a mente è: il vantaggio fondamentale dell'utilizzo degli analytics è che grazie ai dati puoi prendere decisioni più precise e strategiche: e ogni Manager sa quanto questo sia importante.

 

3. Le fasi del processo di people analytics

Ok, ma da dove si inizia concretamente? L'implementazione efficace della people analytics richiede un approccio strutturato e metodico. Il processo si articola in cinque fasi fondamentali:

Fase 1: Prima di tutto: cosa vuoi risolvere? Partiamo con la definizione degli obiettivi strategici Prima di raccogliere qualsiasi dato, è essenziale definire chiaramente quali sono gli obiettivi di business che si vogliono raggiungere. Questi possono includere la riduzione del turnover, l'miglioramento dell'engagement o l'ottimizzazione dei processi di recruiting.

Fase 2: Identificazione e raccolta dei dati. Ti stai chiedendo quale dato raccogliere per primo? Ecco cosa consigliamo: inizia dalle fonti che hai già disponibili. Survey di clima, dati di performance, informazioni sui benefit, feedback a 360 gradi. È cruciale garantire la qualità e la completezza dei dati raccolti.

Fase 3: Pulizia e preparazione dei dati I dati grezzi necessitano di essere processati, puliti e strutturati per l'analisi. Questa fase include la rimozione di duplicati, la gestione dei valori mancanti e la standardizzazione dei formati.

Fase 4: Analisi e modellazione Attraverso tecniche statistiche avanzate e algoritmi di machine learning, si procede all'analisi vera e propria per identificare pattern, correlazioni e trend significativi.

Fase 5: Interpretazione e azione I risultati dell'analisi vengono tradotti in insights actionable e raccomandazioni strategiche concrete per il decision making HR.

 

4. HR analytics vs people analytics: quali sono le differenze?

Sebbene i termini HR analytics e people analytics vengano spesso utilizzati come sinonimi, esistono delle sottili ma importanti differenze concettuali e operative.

Le metodologie di HR analytics si focalizzano principalmente sui processi e sulle metriche tradizionali delle risorse umane: tasso di turnover, costo per assunzione, tempo di copertura delle posizioni, ROI della formazione. L'approccio è tipicamente reattivo e orientato alla misurazione di performance passate.

La people analytics, invece, adotta una prospettiva più ampia e proattiva, concentrandosi sul comportamento umano, sulle dinamiche relazionali e sui fattori psicologici che influenzano le performance. Include l'analisi del sentiment, dei network sociali interni, dei pattern comunicativi e delle dinamiche di team.

Riassumendo le differenze chiave:

  • scopo: le tecniche di HR analytics misurano l'efficienza dei processi HR; la people analytics predice e influenza comportamenti futuri.
  • Dati utilizzati: l'HR analytics usa principalmente dati strutturati; la people analytics integra anche dati non strutturati (testi, sentiment, social network).
  • Approccio temporale: l'HR analytics è retrospettiva; la people analytics è prospettica.
  • Focus: l'HR analytics sui processi; la people analytics sulle persone.

I moderni sistemi di analytics nel mondo HR rappresentano l'evoluzione naturale che integra entrambi gli approcci, fornendo una visione olistica e strategica del capitale umano.

 

5. People analytics: best practice

L'implementazione di successo della people analytics richiede l'adozione di best practice consolidate che garantiscano risultati efficaci e sostenibili nel tempo. Vediamole.

  • Privacy e compliance prima di tutto La gestione dei dati dei dipendenti deve rispettare rigorosamente le normative vigenti (GDPR in Europa, normative locali). È fondamentale stabilire policy chiare sulla raccolta, conservazione e utilizzo dei dati, garantendo sempre la trasparenza verso i dipendenti.
  • Coinvolgimento del management Il successo della people analytics dipende fortemente dal supporto della leadership aziendale. È essenziale che i C-level comprendano il valore strategico dell'iniziativa e forniscano le risorse necessarie per l'implementazione.
  • Qualità dei dati come priorità "Garbage in, garbage out" è un principio fondamentale. Investire nella qualità dei dati significa definire standard di raccolta, implementare controlli di validazione e mantenere processi di pulizia continui.
  • Cultura data-driven Promuovere una mentalità orientata ai dati in tutta l'organizzazione HR è cruciale. Questo include formazione del team, condivisione degli insights e dimostrazione continua del valore delle decisioni data-driven.
  • Start small, scale fast Iniziare con progetti pilota ben definiti e misurabili permette di dimostrare il valore dell'approccio, ottenere buy-in interno e poi scalare gradualmente l'iniziativa.

 

5.1  In quali aree HR adottare una strategia people analytics

Dove puoi iniziare domani mattina? Le strategie di people analytics possono essere applicate efficacemente in diverse aree del mondo HR, ciascuna con specifiche metriche e obiettivi:

  • Talent Acquisition: Ottimizzazione del recruiting attraverso l'analisi dei source di candidati più efficaci, previsione del fit culturale e riduzione del time-to-hire.
  • Performance Management: Identificazione dei driver di performance, analisi delle competenze chiave e creazione di modelli predittivi per il successo individuale e di team.
  • Learning & Development: Personalizzazione dei percorsi formativi, misurazione dell'efficacia della formazione e identificazione delle skill gap emergenti.
  • Compensation & Benefits: Analisi dell'equità retributiva, ottimizzazione dei pacchetti benefit e studio dell'impatto della compensation sulla retention.
  • Employee Experience: Monitoraggio dell'engagement, analisi del sentiment e miglioramento del employee journey in tutti i touchpoint aziendali.
  • Workforce Planning: Previsione dei fabbisogni futuri di personale, ottimizzazione della struttura organizzativa e pianificazione della successione per ruoli chiave.

Gli ambiti di misurazione ricoprono tutto il processo di gestione delle Risorse Umane, dalle strategie di assunzione a quelle di retention. Ecco qualche esempio, per portare sul piano pratico quello che sembra un discorso basato più sui numeri e meno sulle persone:

  • identificazione delle nuove figure necessarie nei team;
  • previsione del turn over;
  • ottimizzazione del processo di recruiting;
  • previsione di aumenti di stipendio e piani di compensation&benefit;
  • ottimizzazione del budget dedicato alla formazione.

Questi sono solo alcuni ambiti che puoi ottimizzare grazie ai dati.

 

6. Quali strumenti utilizzare

La domanda da un milione: che software usare? La scelta degli strumenti giusti è fondamentale per il successo di un'iniziativa di people analytics. Il mercato offre diverse soluzioni, dalle piattaforme enterprise alle soluzioni più accessibili per PMI. Per iniziare, Excel può bastare. Seriamente. Non serve partire con investimenti da capogiro. Se hai meno di 10.000€ di budget, inizia con quello che hai già: Excel o Google Sheets possono essere sufficienti per le prime analisi.

L'importante è chiarire i criteri di scelta in modo da poter fare le proprie valutazioni. La selezione dello strumento deve considerare:

  • budget disponibile
  • competenze interne
  • complessità dell'organizzazione
  • obiettivi specifici dell'iniziativa di people analytics.

 

7. Analisi predittive e prescrittive

Attualmente, il modello più utilizzato è quello dei Descriptive Analytics, ovvero quello che, per l'appunto, descrive lo stato attuale dell'azienda e dei suoi processi; ma si stanno facendo strada altri due modelli, estremamente interessanti dal punto di vista strategico e correlati tra loro.

L'evoluzione verso le metodologie di analytics HR sta portando sempre più aziende ad adottare approcci predittivi e prescrittivi, superando la tradizionale analytics descrittiva per abbracciare metodologie più sofisticate e strategiche. I predictive analytics utilizzano i dati storici per costruire modelli matematici utili per "catturare" i trend: in questo modo, è possibile prevedere eventi futuri. Ma come può essere applicata in ambito HR?

  • Migliorare la retention: sono tre i fattori principali che spingono un dipendente a cambiare lavoro: salario, prospettive di carriera e ambiente di lavoro. Studiando anche solo uno di questi fattori, si possono prevedere gli effetti sul team e il lavoratore;
  • assumere dipendenti sul lungo periodo: grazie ai modelli predittivi, è possibile fare recruiting in modo più accurato e avere più indicazioni su dove cercare i profili, cosa ricercare, l'impatto dell'investimento e il rating di successo delle assunzioni;
  • studiare l'assenteismo: tracciando i giorni di malattia e di permesso, si possono attuare soluzioni in grado di ridurre l'assenteismo, con un beneficio in campo economico ma anche di employer branding;
  • gestire i team e le promozioni: con i modelli predittivi si possono studiare le organizzazioni dei team per gestire al meglio i gruppi e prevedere promozioni strategiche;
  • tracciare gli investimenti sulle persone: grazie ai dati è possibile studiare il ritorno d'investimento impiegato nella forza lavoro, dalle nuove assunzioni alla formazione, passando per l'implementazione di nuovi sistemi o di cambi di cultura aziendale.
I prescriptive analytics cercano di rispondere alla domanda: come utilizzo questi dati e queste previsioni a mia disposizione? Con le analisi prescrittive non solo si ha una visione di quello che succederà, ma anche di cosa si dovrebbe fare. I Prescriptive Analytics sono già stati implementati ampiamente per esempio nel settore dell'intrattenimento: pensa a Netflix che ti suggerisce cosa guardare, o Spotify che ti consiglia cosa ascoltare in base alle tue preferenze e ai tuoi pattern comportamentali nell'utilizzo della piattaforma.

Nel settore HR, l'ambito in cui le analisi prescrittive conoscono più sviluppo è quello della pianificazione data-driven della forza lavoro, in cui ogni azione di gestione, spostamento o assunzione è guidata da una roadmap predefinita.

L'implementazione di sistemi avanzati di people analytics permette oggi alle aziende di sviluppare sistemi di raccomandazione personalizzati per ogni dipendente, ottimizzando career path, formazione e sviluppo professionale in modo automatizzato e data-driven.

Facciamo un esempio che ti sembrerà quasi banale da quanto è lampante:

La tua azienda registra un tasso di assenteismo molto alto. Per risolvere la questione è necessario porsi almeno queste due domande: da chi vengono chiesti più spesso i permessi? Con quanto anticipo vengono chiesti?

Analizzando i dati, scopriamo che i più "colpiti" sono i neo genitori, che chiedono permessi con poco preavviso perché i bambini si ammalano spesso; anche il/la proprio/a partner lavora e quindi devono darsi i turni per rimanere a casa con i figli. La preoccupazione e la stanchezza inficiano anche sul rendimento lavorativo, risultando in una scarsa produttività e motivazione.

In questo caso, l'apertura di un asilo aziendale, o soluzioni meno dispendiose ma comunque volte all'agevolazione del lavoro dei genitori, sono l'ovvia risposta: i lavoratori saranno più sereni e lavoreranno con più energia, e l'azienda riuscirà ad abbassare il livello di assenteismo, diminuire il tasso di turnover, aumentare l'employer branding e la soddisfazione dei propri collaboratori e risparmiare sui costi, giustificando l'investimento iniziale.

Se non ti fossi posto le giuste domande e se non avessi avuto i dati a fornirti le risposte, avresti potuto attuare azioni come un aumento di stipendio, un cambiamento sui turni di lavoro, un corso di formazioni per motivare i dipendenti: tutte idee teoricamente corrette ma che nel tuo caso sarebbero state completamente inutili.

 

8. Conclusioni: il futuro della people analytics

L'evoluzione verso un approccio sempre più data-driven nella gestione delle risorse umane rappresenta una trasformazione irreversibile. La people analytics non è più un nice-to-have, ma una necessità strategica per le aziende che vogliono rimanere competitive nel mercato del talento.

Le tecnologie di HR analytics e le metodologie di people analytics continueranno ad evolversi, integrando tecnologie emergenti come intelligenza artificiale, machine learning e natural language processing per fornire insights sempre più sofisticati e actionable.

Concludiamo con una famosa frase di William Edwards Deming: "Without data you're just another person with an opinion." Abilmente tradotta in: "Senza dati sei solo l'ennesimo tizio con un'opinione."