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Come trovare e scegliere i migliori Head Hunter in Italia

Scritto da Team Reverse | 27 febbraio 2023 13.05.28 Z

Visto il lavoro che facciamo, di Head Hunter su questo blog ne abbiamo parlato in lungo e in largo. 
A questo punto ci siamo quindi chiesti se non fosse il caso di dare qualche dritta (consigli che come sempre non hanno la pretesa di essere né esaustivi né assoluti) su come riuscire a trovare il miglior cacciatore di teste che riesca a soddisfare le tue esigenze di HR manager. 

Ti racconteremo come si fa a trovare il miglior Head Hunter, come lo si può scegliere e come sono gestite le fee di mercato di chi fa questa professione. Il mondo dell’Head Hunting è complesso e scegliere qualcuno che conosca il suo lavoro e abbia estrema contezza del mercato in cui si trova a operare è fondamentale. 

  1. Head Hunter: dove trovarli
  2. Head Hunter: come sceglierli
  3. Head Hunter: quali caratteristiche non possono mancare
  4. Head Hunter: come pagarli
  5. Conclusioni: la checklist per scegliere l'Head Hunter perfetto

 

1. Head Hunter: dove trovarli

Abbiamo spiegato quali sono le caratteristiche di chi approccia questa professione, quali sono i passi da fare per diventarlo, quali sono le peculiarità di chi si concentra sulla ricerca di quadri e dirigenti e abbiamo approfondito – oltre a un’altra serie di contenuti – come questa attività sia evoluta grazie all’avanzamento tecnologico. Prima però di questi approfondimenti, c’è un altro passo fondamentale da compiere: capire come trovare il miglior Head Hunter per le tue esigenze di HR Manager. 

Negli anni Venti del Duemila il modo migliore per cercare prima e trovare poi un Head Hunter è ovviamente quello di usare la rete, cercando società specializzate in Head Hunting oppure liberi professionisti.

Oltre al classicissimo passaparola analogico, funziona bene quindi Google e forse ancora meglio LinkedIn, la piattaforma social che oggi più che mai è in grado di mettere in contatto tra loro professionisti di varia natura, quindi Head Hunter e possibili candidati inclusi.

Va da sé che una buona conoscenza del mercato in termini di società specializzate per fare in modo di trovare il professionista più adatto alle proprie esigenze è la conditio sine qua non per una ricerca efficace e di successo.

Dirai, il grosso è fatto. Ni. O, meglio, dipende dai punti di vista. Trovare è la punta dell’iceberg di una relazione che si sviluppa con il tempo e dove il primo approccio è sicuramente un momento che lascia il segno. 

Trovare il match perfetto tra candidato ed esigenze aziendali è un'impresa ardua.

Ecco il nostro metodo:

                                                      

 

2. Head Hunter: come sceglierli

I verbi trovare e scegliere, nella ricerca dell’Head Hunter, non hanno lo stesso significato. Puoi trovare diverse figure che ti sembra possano essere un buon fit, ma sapere quali valutazioni fare per scegliere il match perfetto per la tua azienda è fondamentale. 

Operare affinché si individui il candidato ideale per un settore comporta una conoscenza del mercato di riferimento dettagliata, un bagaglio di esperienza sul campo specifico di un certo rilievo e anche una rete di conoscenze coerenti con il territorio di interesse che possa essere una leva relazionale importante nello svolgimento del proprio compito. 

Sebbene quindi la “base” del lavoro dell’Head Hunter sia bene o male sempre la stessa (al netto del coinvolgimento più o meno rilevante di strumenti e tecnologia a supporto delle attività del day-by-day) la verticalizzazione su una o più aree specifiche è effettivamente un nodo chiave di questa professione.

Ma cerchiamo di capire meglio quali sono i must-have di un Head Hunter. 

 

3. Head Hunter: quali caratteristiche non possono mancare  

Specializzazione

In un settore specifico (o più di uno): come si diceva sopra, al netto delle competenze “forti”, un buon Head Hunter è chi si è guadagnato un tot di esperienza sul campo, entrando in prima persona nei meccanismi del settore nel quale opera, comprendendone le dinamiche, le necessità in termini di skill e anche, banalmente, sapendo destreggiarsi nel wording che lo caratterizza. 

Non ha per esempio senso rivolgersi a un Head Hunter che lavora principalmente nell'automotive, se l’azienda che ne ha bisogno opera nel fashion e se quindi il suo interlocutore non ha alcuna esperienza nel settore.

Velocità di risposta

L’Head Hunter “verticale” su un settore sarà anche quello che rapidamente saprà rispondere alle esigenze dell’azienda che l’ha interpellato, potendo mettere a disposizione, oltre alle sue competenze, anche la conoscenza del mercato e una rete di contatti che possano agevolarne l’attività.

Flessibilità

Se è vero che l’esperienza è un vantaggio competitivo non indifferente, è altrettanto vero che averne “vissute tante” permette di sapere già da principio che una ricerca potrebbe non andare bene al primo colpo. “Buona la prima” è il lieto fine che ci auguriamo sempre tutti, ma è possibile che emergano necessità diverse rispetto al brief iniziale, non per mancanza di serietà da parte dell’Head Hunter, ma magari solo perché alcuni elementi sono effettivamente valutabili solo strada facendo. 
Trovare quindi un cacciatore di teste flessibile e maturo che sia in grado di mettere in discussione quanto sta facendo è fondamentale. 

Collaborazione

I candidati, oggi più che mai, non si selezionano solo per le loro competenze forti, ma anche – e soprattutto – valutando quelle più soft e tenendo in considerazione anche il cosiddetto Cultural Fit
Va da sé che il lavoro di selezione deve essere portato avanti in collaborazione strettissima con l’azienda che meglio di chiunque altro conosce le proprie peculiarità in termini culturali e di ambiente. Avere a che fare con un Head Hunter che non ascolta le tue esigenze è come parlare con un muro, vi scontrerete senza trovare una soluzione. 

Conoscenza digitale 

Lo abbiamo accennato poco sopra. La tecnologia e i tool che mette a disposizione sono ormai imprescindibili praticamente per qualsiasi professione e quella dell’Head Hunter non fa certo eccezione. Collaborare con un Head Hunter che sa sfruttare le potenzialità del digitale ti permetterà di avere sempre dati alla mano e rimanere aggiornato sull’andamento del mandato. 

Etica 

Il significato della parola “etica” viene spesso dato per scontato ma, in questo caso, incarna proprio un approccio che non può essere messo in discussione.  
L’etica è una capacità che difficilmente si impara, è connaturata con la persona, sebbene cercare di coltivarla rimane sempre interessante. 

Il tutto per tutto nell’Head Hunting vale poco. È un atteggiamento colpevole di lasciare delle tracce alla “pollicino”, capace di scoperchiare quel vaso di Pandora di attività poco corrette che se da una parte possono far arrivare prima all’obiettivo sul breve periodo, dall’altra tagliano le gambe per progetti di successo a lungo termine.

Molte società di Head Hunting, a questo proposito, si dotano di un codice etico al quale i loro Head Hunter si devono attenere. Si tratta di una tutela in più che viene fornita alle proprie aziende clienti e, indirettamente, anche ai candidati. 
Gli Head Hunter, di fatto, sono esposti a informazioni sensibili da entrambe le parti: dati e dettagli che devono servire solo per lo scopo per cui sono stati condivisi e per nulla di più

Se l’Head Hunter sconfina e sfrutta le informazioni fornitegli per altri obiettivi viene meno a un patto di fiducia che spesso va oltre un mero contratto di fornitura di servizi. 

 

4. Head Hunter: come pagarli

Dove trovarlo e come sceglierlo lo abbiamo capito. Quali caratteristiche deve possedere, anche. Manca solo sapere come funziona la retribuzione del servizio di un Head Hunter.

Iniziamo dalla parte facile: l’Head Hunter viene pagato dall’azienda che commissione la ricerca, mai dal candidato. I servizi a pagamento per i candidati sono per esempio quelli di consulenza per la carriera, ma si tratta di aspetti che esulano dall’Head Hunting. 

Solitamente sia le società di Head Hunting sia i liberi professionisti propongono un pagamento splittato in diversi step: una fee iniziale ad inizio lavori -a volte richiesta e  a volte no-, una fee intermedia -per esempio alla presentazione di una rosa di candidati-, e poi la success fee una volta trovato e inserito in azienda il candidato. Solitamente l’importo è variabile e calcolato in percentuale sullo stipendio annuale del candidato selezionato. La percentuale si concorda in base a vari fattori tra cui la difficoltà del mandato, ovvero le specificità del candidato cercato, e la quantità di figure richieste.  Ogni situazione comunque è a sè e va concordata volta per volta.

 

5. Conclusioni: la checklist per scegliere l'Head Hunter perfetto

Abbiamo capito che, quando si sceglie un Head Hunter, i fattori da tenere in considerazione sono molteplici. Cosa però non può mai mancare nel bagaglio di un buon cacciatore di teste?

  • Etica. È un po’ come i documenti, puoi avere volo e hotel prenotati e valigia pronta, ma se te li dimentichi rischi di non partire.
  • Esperienza. Qui la situazione è inversa, hai i documenti ma ti dimentichi la valigia, senza non sai come muoverti.
  • Aggiornamento. Valigia e documenti ci sono, ma le prenotazioni di voli e hotel li hai solo in forma cartacea e non ne hai tenuto una copia digitale.

Metafore a parte, l’etica permette all’Head Hunter di rendere unica la relazione con l’HR Manager. L’esperienza nel cacciatore di teste è la capacità di saper fare le cose “anche a occhi chiusi”, ma sempre con profonda contezza e attenzione. Ultimo, ma non per importanza, l’aggiornamento continuo nel mondo dell’Head Hunting significa non perdersi il trend e le necessità del momento e offrire ai propri interlocutori il miglior servizio possibile, con autorevolezza e flessibilità. 

Queste sono sicuramente tre caratteristiche che non puoi non flaggare dalla checklist quando devi scegliere l’Head Hunter con cui collaborare.  

Trovare il match perfetto tra candidato ed esigenze aziendali è un'impresa ardua.

Ecco il nostro metodo: