Twinset e le nuove generazioni di Manager

    In questa intervista il team HR di Twinset ci regala un’interessante riflessione sulla industry del Fashion e sui principali cambiamenti che il reparto Risorse Umane sta affrontando sia in termini di cambio generazionale che di gestione dello smartworking

    Inizierei questa intervista parlando dei principali cambiamenti nel mondo del lavoro. Ci fate una panoramica di ciò che sta succedendo nel settore del fashion?

    “I cambiamenti in corso si percepiscono quotidianamente sia nel rapporto con i candidati che con i Manager di linea. Il mercato si è aperto a nuove opportunità e ha reso più agili i processi di ricerca e selezione, adattandosi ad un’inversione di tendenza in cui le hard skill, che in passato influivano sull’esito del colloquio per un buon 70%, oggi sono relegate ad uno 30%, a favore di competenze più soft, attitudini e motivazioni. Prima i Manager ci chiedevano solo competenze tecniche soprattutto legate all’informatica e all’utilizzo di software specifici, ma oggi queste sono nelle ultime posizioni delle job description perché possono essere acquisite grazie alla formazione che prevediamo internamente. Twinset investe moltissimo sui giovani ed è per questo che spesso ci troviamo a sostituire figure mid-senior con profili più junior per i quali prevediamo percorsi di formazione specifica. Ciò che però richiediamo nei nuovi professionisti è la capacità di prendere decisioni in un contesto dinamico e l’abilità di adattarsi al cambiamento. Ricerchiamo persone empatiche e dotate di intelligenza emotiva ed organizzativa.”

     

    Secondo il vostro personale osservatorio, questa scelta sul lungo periodo si è rivelata vincente?

    “É ancora presto per dire se questa modalità funziona. Uno degli effetti che però abbiamo notato fin da subito è un maggiore ingaggio delle persone perché le stiamo assumendo non soltanto per svolgere una mansione ma anche per inserirle in un percorso formativo, in cui sono coinvolte in modo più attivo rispetto alle figure con esperienza che conoscono già gli strumenti e devono solo adattarsi ad un nuovo contesto organizzativo. Sul lungo periodo ci aspettiamo che questa scelta ripaghi anche in termini di retention.”

     

    La formazione è essenziale per fornire ai propri collaboratori gli strumenti necessari a gestire i cambiamenti, come ad esempio lo smartworking. Che impatto ha avuto sulla vostra realtà?

    “Su di noi lo smart working ha avuto e sta avendo un impatto ancora contenuto rispetto ad altri settori. In Twinset prediligiamo la presenza perché secondo noi per alcune mansioni è necessario vivere l’azienda fisicamente, a contatto con il prodotto e con altri dipartimenti, ad esempio per il passaggio degli schizzi. D’altra parte, IT e digital chiedono sempre più flessibilità, quindi i Manager devono riuscire a costruire ed applicare un modello che faccia da guida. Durante il lockdown, tutti hanno accolto con proattività lo smart working e c’è stata una grande apertura da parte dei Manager. Certamente la nostra struttura informatica preesistente ha avuto un ruolo centrale, perché ci ha permesso di poterlo applicare fin dal giorno 0.”

     

    E la pandemia da Covid-19?

    “La pandemia ha portato tutti a rivedere le proprie priorità e abitudini di vita, non solo nel fashion ma in tutti i settori che richiedono presenza fisica e processi tradizionali. I cambi di abitudini professionali, degli stili di vita e le modifiche al contesto organizzativo hanno avuto come conseguenze numerose richieste di cambio di ruolo o di dimissioni. Twinset, per agevolare le nuove necessità della sua popolazione aziendale tenendo alta la motivazione, ha cercato di agevolare le persone che avevano cambiato visione, proponendo processi di mobilità interna e progetti di job rotation. In altri casi purtroppo non c’è stata possibilità di intervenire, ma si è trattato di persone che a seguito del lockdown hanno proprio deciso di cambiare vita.”

     

    Concludo chiedendovi una riflessione sul ruolo dell’HR. Secondo voi come si sta evolvendo questa figura?

    “L’HR di oggi e di domani deve avvicinarsi di più alle persone, ascoltarle, anticipare i loro bisogni inespressi, inoltre deve saper captare un po’ prima del business i cambiamenti e le scelte delle persone. Nel momento in cui il mondo cambia, le Risorse Umane devono aver già fatto una riflessione e ideato nuovi modelli: è la nostra più grande responsabilità.”

     


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    Alessandro Raguseo, CEO