Work Life Balance: consigli pratici per ottimizzarlo, anche da remoto

    In un'epoca in cui il confine tra vita professionale e personale diventa sempre più sottile, il work life balance rappresenta una delle sfide più significative del mondo del lavoro contemporaneo. Favorito dalle nuove modalità di lavoro fuori dall'ufficio (vedi in proposito il nostro articolo sullo smartworking), il rapporto tra vita privata e lavorativa richiede oggi nuove strategie e consapevolezze per essere gestito efficacemente.

     

    Indice:

    1. Che cos'è il work life balance: significato
    2. Perché è importante l'equilibrio vita lavoro per i dipendenti
    3. Come raggiungere il work life balance
    4. Work life balance Italia: l'importanza dell'equilibrio vita lavoro nelle scelte dei dipendenti
    5. Work life balance ed employer branding
    6. L'importanza del lavoro da remoto e del work-life balance in Italia
    7. Conclusioni

     

    1. Che cos'è il work life balance: significato

    Il work life balance rappresenta l'equilibrio armonioso tra le esigenze professionali e quelle personali di ogni individuo. Questo concetto va oltre la semplice gestione del tempo: include la capacità di dedicare energie adeguate al lavoro senza sacrificare completamente il benessere personale, le relazioni familiari, gli hobby e il tempo per sé stessi.

    L'equilibrio vita-lavoro non significa necessariamente dividere il tempo in parti uguali tra sfera professionale e personale, ma piuttosto trovare un'integrazione sostenibile che rispetti le priorità individuali in ogni fase della vita. Per alcuni può significare orari flessibili, per altri la possibilità di lavorare da remoto, o ancora avere accesso a servizi di welfare aziendale che supportino le esigenze familiari.

    Trovare un equilibrio soddisfacente tra le molteplici dimensioni che fanno parte della nostra vita è da sempre un problema segnalato da una gran schiera di professionisti. Spesso, il tempo è percepito come una risorsa scarsa e la sensazione che prevale è che siano altri a gestirlo per noi, determinando a quali ambiti della nostra esistenza dovremmo dedicare più energie.

    Tra le nuove generazioni questo tema è particolarmente sentito: la Generazione Z e i Millennials sono cresciuti con aspettative diverse rispetto al ruolo del lavoro nella vita

    Forse meno abituati alle rigide strutture lavorative tradizionali, forse ispirati dalle tendenze più moderne come quella dei nomadi digitali, sta di fatto che sono sempre più attenti a salvaguardare il proprio tempo libero e la propria serenità.

    E non si può certo dire che sia un male: un work life balance mal gestito può danneggiare tanto il benessere del dipendente quanto la produttività aziendale. È ormai chiaro a tutte le organizzazioni moderne che le dinamiche di sfruttamento del tempo dei collaboratori sono obsolete e controproducenti.

     

    2. Perché è importante l'equilibrio vita lavoro per i dipendenti 

    I benefici di un equilibrio vita-lavoro ben strutturato si riflettono su molteplici aspetti del benessere individuale e organizzativo. Le nuove generazioni, in particolare Millennials e Gen Z, hanno già ben chiare le tematiche dell'employee engagement ed employee satisfaction, e sono molto informate sul welfare e sulle iniziative di aziende all'avanguardia finalizzate al benessere dei dipendenti.

    Prime su tutte:

    • Google, da sempre nota per l'attenzione maniacale al singolo;
    • Netflix, soprattutto dopo la pubblicazione del libro "L'unica regola è che non ci sono regole";
    • Patagonia, di cui si narrano vicende al limite del fiabesco come la possibilità di lasciare il computer in qualsiasi momento per prendere la tavola da surf e non perdersi l'onda perfetta.

    Un corretto work life balance produce infatti benefici tangibili sia per i dipendenti che per le aziende:

    Per i dipendenti:

    • Riduzione dello stress e prevenzione del burnout
    • Miglioramento della salute fisica e mentale
    • Maggiore soddisfazione lavorativa e personale
    • Relazioni familiari e sociali più equilibrate
    • Maggiore creatività e capacità di problem-solving

    Per le aziende:

    • Aumento della produttività e delle performance
    • Riduzione dell'assenteismo e del turnover
    • Miglioramento dell'employer branding
    • Maggiore engagement e loyalty dei dipendenti
    • Attrazione di talenti qualificati

    È chiaro quindi come non si possa pensare che persone cresciute con questa idea di azienda moderna siano poi disponibili a timbrare quattro volte al giorno o eseguire ordini senza chiedere spiegazioni e coinvolgimento nella strategia aziendale.

     

    3. Come raggiungere il work life balance

    Raggiungere un equilibrio sostenibile tra vita e lavoro richiede strategie concrete e personalizzate che tengano conto delle specifiche esigenze individuali e del contesto lavorativo. Non esiste una formula universale, ma alcuni principi fondamentali possono guidare questo percorso.

    Lo smart working può essere utile per il work life balance, ma non rappresenta la soluzione definitiva a tutti i problemi di equilibrio vita-lavoro. In molti casi lo smart working offre effettivamente vantaggi significativi ai collaboratori:

    • pendolari che ora possono limitare a solo qualche giorno a settimana lo spreco di tempo, soldi ed energie dovuto ai trasferimenti;
    • persone domiciliate in luoghi remoti che oggi possono accedere a molte più offerte di lavoro non dovendo limitarsi alla propria zona;
    • genitori che hanno sensibilmente migliorato la propria organizzazione domestica;
    • "abitanti" di open space che ora possono trovare momenti di reale concentrazione lavorando da casa quando è necessario dedicarsi a lavori strategici non gestibili in mezzo al caos.

    Queste e molte altre situazioni sicuramente hanno beneficiato dell'introduzione dello smart working, ma sarebbe sbagliato segnalare solo i vantaggi di questa nuova modalità di lavoro

    È emerso infatti che per molte persone lavorare da remoto presenta delle sfide significative, anche al di là delle situazioni di emergenza vissute durante la pandemia che, seppur ormai parte del passato, ha rappresentato un momento di svolta nell'approccio al lavoro da remoto. La nuova gestione domestica non è stata immediata per tutti, e gli equilibri familiari si sono trovati completamente stravolti per vari aspetti:

    • la gestione degli spazi, dato che non tutti hanno una stanza per ogni home worker;
    • la gestione dei pasti, pensando alle famiglie in cui prima quasi tutti pranzavano in ufficio;
    • la gestione dell'umore, per chi beneficia molto dell'ambiente aziendale;
    • la gestione del lavoro vero e proprio, soprattutto nelle aziende in cui non si è abituati a lavorare per obiettivi.

    Quindi non basta prevedere lo smart working per garantire la soddisfazione dei dipendenti: è necessario anche gestirlo strategicamente e supportare i collaboratori nel padroneggiare queste modalità di lavoro. E questa rappresenta una delle sfide più stimolanti e strategiche per chi si occupa di Risorse Umane.

     

    3.1 Gestire l'impatto psicologico dello smart working per un buon work life balance

    Il tema dell'impatto psicologico del lavoro da remoto merita maggiore attenzione nelle strategie aziendali moderne. Spesso le organizzazioni si concentrano principalmente sugli aspetti tecnici (dotazione di strumenti adeguati, connettività, sicurezza informatica) e organizzativi (gestione delle performance a distanza, coordinamento dei team distribuiti), trascurando le dimensioni del benessere mentale.

    Oggi, con il consolidamento del lavoro ibrido come modalità strutturale, è essenziale sviluppare strategie specifiche per salvaguardare il benessere degli smart worker, prevenire il burnout digitale e mantenere alti i livelli di engagement e soddisfazione.

    Un aspetto particolarmente rilevante è la gestione dell'overload digitale: l'intensificazione delle video call, la moltiplicazione dei canali di comunicazione e la difficoltà nel mantenere confini chiari tra lavoro e vita privata. Questi elementi possono generare affaticamento mentale e ansia, specialmente nelle persone più introverse, con conseguenti ripercussioni sulle performance.

    Ecco quindi che una gestione consapevole degli strumenti digitali non si limita più all'organizzazione pratica, ma deve integrare principi di digital wellness e supporto al benessere psicologico dei collaboratori.



     

    3.2 Prestare attenzione al "rito" e alla routine

    La creazione di rituali di transizione è fondamentale per chi lavora da casa o in modalità ibrida. Molti professionisti sottovalutano l'importanza di momenti simbolici che segnino l'inizio e la fine della giornata lavorativa, perdendo quei confini naturali che l'andare e tornare dall'ufficio garantiscono.

    Questi rituali di transizione servono a preparare mentalmente al lavoro e, altrettanto importante, a "spegnere" la modalità professionale per dedicarsi pienamente alla vita personale, alle relazioni familiari o al tempo libero. Senza questi confini, il rischio è quello di rimanere sempre in una zona grigia tra lavoro e vita privata.

    Creare rituali personalizzati di inizio e fine giornata lavorativa diventa quindi una competenza chiave per il work-life balance. Ma come svilupparli?

    Il segreto sta nell'identificare azioni semplici ma significative che aiutino a "cambiare registro" mentalmente. Ascoltare una playlist specifica, modificare l'illuminazione della postazione di lavoro, fare una breve sessione di stretching, una passeggiata, o semplicemente cambiarsi d'abito: ogni persona può trovare la propria combinazione di micro-rituali. L'obiettivo è creare transizioni consapevoli che separino nettamente il tempo del lavoro da quello personale, anche quando si svolge tutto nello stesso spazio fisico.

     

    3.4 Imparare a gestire il ritmo, lo spazio e il tempo

    Pensa alla tua giornata di lavoro in ufficio: le pause caffè, i dialoghi tra colleghi, l'alternanza tra task leggeri o pesanti. Ogni professionista ha un suo ritmo di lavoro e le sue pause programmate per ricaricarsi dopo ogni performance.

    Riproporre questo schema a casa è fondamentale: e se a scandire le pause non può essere una buona conversazione o una risata tra colleghi, sicuramente qualche altra attività casalinga potrà venire in soccorso. Una boccata d'aria in terrazza dopo ogni video call, evitando di passare dall'una all'altra senza stacco, una telefonata ad un amico o familiare prima o dopo la gestione di un lavoro particolarmente impegnativo, il caffè accompagnato dalla lettura di un giornale e non davanti al pc continuando a lavorare.

    Tutti aspetti che sembrano da poco ma che invece contribuiscono in maniera fondamentale sul lungo periodo. Infatti nessun esaurimento nervoso sarà causato da qualche mese di lavoro indisciplinato, ma alla lunga lo stress e la mala gestione delle energie si fanno sentire pesantemente, sia per il lavoratore che per l'azienda di conseguenza.

    Per quanto riguarda lo spazio, è essenziale creare una propria postazione di lavoro che aiuti a stabilire dei confini. Non per forza deve essere una stanza interamente dedicata al lavoro, ma solo un posto che il nostro inconscio associa al lavoro grazie a qualche dettaglio: mettere una tovaglia diversa sul tavolo della cucina quando lo si usa per lavorare e quando per mangiare può essere sufficiente per aiutare a stabilire i confini.

    Il tema del tempo è forse quello più delicato: molti home worker si rendono conto di lavorare più ore da casa che dall'ufficio. Non c'è nulla di male in sé se si tratta di una scelta consapevole: lavorare da casa richiede meno energie per gli spostamenti e può permettere qualche ora in più di produttività, se lo si desidera. Quello che è importante è non lasciarsi travolgere perdendo cognizione. Delineare dei momenti "sacri" da dedicare alla famiglia, agli amici e soprattutto a se stessi è strategico.

     

    3.4 Dare l'esempio

    È normale che qualsiasi manager o team leader sia visto dai suoi collaboratori come esempio da seguire nei propri comportamenti aziendali, e questa dinamica diventa ancora più cruciale quando si tratta di work-life balance e modalità di lavoro flessibili. Sviluppare competenze solide nella gestione del lavoro ibrido e remoto è quindi diventato un elemento fondamentale del profilo professionale di HR Manager e Manager di ogni area.

    Essere concreti promotori di un equilibrio vita-lavoro sano genera comportamenti virtuosi e motivazioni positive che incoraggiano i collaboratori a adottare abitudini lavorative più sostenibili e produttive.

    Un esempio concreto è la moderazione delle videochiamate: sta sicuramente al manager creare uno spazio in cui tutti siano ascoltati, assegnando regole precise di intervento, gestendo con attenzione i brainstorming -la principale causa di ansia sociale tra gli introversi-, e accertandosi che nessuno venga schiacciato dalla situazione limitando il suo potenziale.

     

    4. Work life balance Italia: l'importanza dell'equilibrio vita lavoro nelle scelte dei dipendenti

    In Italia, il work life balance sta assumendo un ruolo sempre più centrale nelle decisioni lavorative dei dipendenti, specialmente tra le generazioni più giovane. Secondo il rapporto degli Stati Generali del Welfare, il 72% dei giovani tra i 18 e i 34 anni desidera un lavoro che permetta di esprimere sé stessi e che lasci spazio alla vita privata, superando la tradizionale ricerca del solo stipendio fisso.

    Il panorama italiano sta evolvendo, seppur con alcune specificità legate al tessuto imprenditoriale del Paese, che sicuramente rende talvolta più complessa l’implementazione di politiche avanzate di work life balance, ma non impossibile. 

    Alcune aziende italiane infatti stanno già sperimentando approcci innovativi secondo i dati raccolti da QuiFinanza:

    • Intesa Sanpaolo ha introdotto la possibilità di lavorare quattro giorni a settimana aumentando a 9 ore giornaliere, su base volontaria
    • Luxottica ha avviato la sperimentazione della settimana corta per 600 operai, con 20 settimane all'anno di quattro giorni lavorativi
    • Lavazza ha esteso la settimana corta anche ai lavoratori della produzione dopo il successo nell'headquarter di Torino
    • Lamborghini ha introdotto un modello di settimana corta flessibile con orario ridotto a 33 ore e mezzo

     

    5. Work life balance ed employer branding

    Il work life balance è diventato un elemento fondamentale dell'employer branding moderno, influenzando direttamente la capacità delle aziende di attrarre e trattenere i migliori talenti. Le organizzazioni che investono seriamente nell'equilibrio vita-lavoro dei propri dipendenti ottengono vantaggi competitivi significativi nel mercato del lavoro.

    Le nuove generazioni valutano attentamente le politiche aziendali prima di accettare un'offerta di lavoro. Secondo il Global Millennial and Gen Z Survey 2024 di Deloitte, il work-life balance rappresenta la considerazione principale nella scelta di un datore di lavoro per il 64% della Gen Z e il 66% dei Millennial.

    Un'azienda che promuove attivamente il work life balance comunica valori di rispetto, attenzione al benessere e modernità organizzativa. Questo si traduce in:

    • Maggiore attrattività verso candidati qualificati
    • Riduzione dei costi di recruiting e onboarding
    • Miglioramento della reputazione aziendale
    • Aumento del passaparola positivo tra dipendenti
    • Differenziazione rispetto ai competitor

    Le aziende più innovative stanno integrando il work life balance nella propria value proposition attraverso:

    • Orari flessibili e possibilità di remote working
    • Programmi di wellbeing aziendale
    • Supporto per la genitorialità e il caregiving
    • Investimenti in formazione e sviluppo personale
    • Benefit personalizzati in base alle esigenze individuali

     

    6. L'importanza del lavoro da remoto e del work-life balance in Italia

    Il lavoro da remoto ha accelerato la consapevolezza sull'importanza del work-life balance in Italia, portando alla luce sia opportunità che sfide per lavoratori e aziende. Durante e dopo la pandemia, milioni di italiani hanno sperimentato nuove modalità lavorative che hanno cambiato permanentemente le aspettative sul rapporto tra vita professionale e personale.

    L'Italia sta assistendo a un'evoluzione normativa significativa sul fronte dei diritti dei lavoratori. Il tema del diritto alla disconnessione è al centro del dibattito politico: nel 2024 è stata presentata alla Camera una proposta di legge che mira a definire fasce orarie precise per la disconnessione digitale, con sanzioni da 500 a 3.000 euro per i datori di lavoro che violano questo diritto.

    La Pubblica Amministrazione italiana sta sperimentando la settimana corta: il nuovo contratto delle Funzioni Centrali 2022-2024 prevede la possibilità di distribuire le 36 ore settimanali su quattro giorni invece di cinque, coinvolgendo un notevole numero di dipendenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici come INPS e INAIL.

    Le tecnologie HR moderne stanno supportando il monitoraggio del benessere lavorativo attraverso:

    • Piattaforme per il wellness tracking (in ottica non invasiva)
    • Sistemi di feedback continuo sul work-life balance
    • App per la gestione dello stress e della disconnessione
    • Analytics per identificare i rischi di burnout
    • Tool per la programmazione intelligente degli orari

    Tuttavia, restano delle criticità strutturali nel contesto italiano:

    • Resistenze culturali verso il cambiamento organizzativo
    • Difficoltà delle PMI nell'implementare politiche avanzate
    • Divario tra Nord e Sud nell'adozione di pratiche innovative
    • Necessità di maggiore formazione manageriale sul tema
    • Bisogno di aggiornare la normativa del lavoro

     

    7. Conclusioni

    Analizzando questi aspetti è chiaro come il work life balance sia un processo in continua evoluzione, influenzato sia dagli aspetti personali come le fasi di vita, l'età, le motivazioni e i valori di ognuno, sia dagli aspetti sociali come lo smart working, l'emergere delle nuove generazioni nel mondo del lavoro e le trasformazioni tecnologiche.

    L'integrazione tra dimensione personale e professionale non è mai stata così centrale come oggi. Le aspettative delle nuove generazioni, supportate da un contesto normativo in evoluzione e da tecnologie sempre più sofisticate, stanno ridefinendo completamente il panorama lavorativo italiano ed europeo.

    Le aziende che sapranno anticipare questi trend avranno un vantaggio competitivo decisivo:

    • Nell'attrarre i migliori talenti
    • Nel mantenere alta la produttività
    • Nel costruire una reputazione solida come employer
    • Nel prepararsi alle sfide future del mercato del lavoro

    Il work life balance non è più un "nice to have" ma una necessità strategica per ogni organizzazione che voglia rimanere competitiva. L'integrazione tra vita personale e professionale continuerà a evolversi, e sarà uno dei temi chiave che ogni HR Manager e ogni azienda non deve mai sottovalutare per non soccombere nel business moderno.



     

    Reverse è una realtà in continua evoluzione: come un gruppo di scienziati e ricercatori che giorno dopo giorno creano qualcosa di nuovo per migliorare e semplificare il mondo dell’Head Hunting e l’attività di chi si occupa di HR.
    Alessandro Raguseo, CEO